Pubblicazione nata nel 2025 con il progetto POC "Curiamo le nostre scelte"-

Pubblicazione nata nel 2025 con il progetto POC "Curiamo le nostre scelte" ESPERTO: Prof. Lorenzo RUGGIERO TUTOR: Prof. Alessandro DISTRADIS

giovedì 13 novembre 2025

“Note” di guerra


 di Zoe Polimero, Sofia Dell'Aglio 

Da sempre, a pari passo con gli orrori delle guerre, ci sono state canzoni ed inni che le vanno a contrastare, diffondendo un messaggio di pace e speranza.
Queste variano, andando da inni veri e propri delle forze armate, che 
celebrano il coraggio e la volontà dei suoi membri, a canzoni puramente artistiche e tipicamente di denuncia sociale.

GENERALE
La celebre canzone, pubblicata nel 1978, è un inno contro la guerra del cantautore Francesco De Gregori.
Egli riesce a raccontare un evento tanto terribile e tragico in un modo quasi dolce, ma riprendendo comunque tematiche importanti e delicate, rendendo la canzone uno specchio di ciò che i soldati vivono. 
La separazione delle famiglie, con una contadina che ancora aspetta il ritorno dei cinque figli partiti in guerra; la voglia di tornare a casa dei soldati, su un treno che non si ferma mai;
la paura e le ferite che la guerra lascia ai soldati, nel corpo e nell’animo, con le lacrime che solcano il viso e numerosi compagni persi; la speranza che ogni guerra si interrompa.
Queste le tematiche della canzone, che riferita alla Prima Guerra Mondiale, “la notte crucca e assassina”, rimane oggi una canzone attuale ed un inno universale contro ogni conflitto.

LA GUERRA DI PIERO
Un'altra canzone che parla della guerra e dei militari che l'hanno vissuta con coraggio, ma non senza sacrificio è “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè. Anche questa, riferendosi alla Seconda Guerra Mondiale e alle gesta della resistenza partigiana, è un esempio attuale dell’effetto che le guerre hanno sui soldati, spesso giovani che si interfacciano con gli orrori del mondo e portandoli con sé fino alla morte, che spesso arriva prima del dovuto. La canzone infatti rifiuta l'esaltazione dell'eroismo militare e si concentra invece sulla sofferenza universale del soldato, che non è più un eroe ma una vittima innocente. 

SIGNOR TENENTE
La canzone scritta dal cantautore, scrittore e comico Giorgio Faletti è un’aperta critica alle condizioni lavorative delle forze armate italiane, che siano quelle che fanno i lavori più “banali” e di routine, o quelle che sono composte da ragazzi che vengono ammazzati da bombe e proiettili.
Si esprime la voce di un ragazzo che si fà rappresentante di tutti quei giovani che nella polizia o nell’esercito mettono a rischio la propria vita per servire il proprio paese, per poi fronteggiare un sistema che gli fa sentire il loro lavoro soffocante, che li sottopaga e che li butta via come stracci.
Questa denuncia cerca di smuovere le volontà dei politici a far cambiare le situazione attuale, che potrebbe scoraggiare eventuali giovani ad entrare nelle forze armate.

BELLA CIAO
La canzone, pur non riferendosi direttamente alle forze armate italiane, è conosciuta come l’inno partigiano nato in Italia per contrastare il fascismo.
Il 4 novembre per definizione celebra la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, che, con la loro dedizione e il loro contributo, hanno consentito all'Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico. 
Non si può quindi ignorare che la resistenza partigiana pur non essendo un esercito ufficiale non abbia portato ad una liberazione del nostro paese, e dunque escludere il loro inno.
Questo dà voce ai partigiani e ne racconta in breve la volontà di liberare la propria patria, la dedizione e il coraggio, pronti anche alla morte per poter dare a chi verrà la libertà per cui hanno combattuto.

INNO AL MILITE IGNOTO
Il milite ignoto, figura conosciuta e sconosciuta allo stesso tempo, è stato un soldato non identificato, morto in battaglia durante la Prima Guerra Mondiale; venne scelto per rappresentare la morte di molti altri, anch’essi diventati nessuno, la loro identità strappata da un conflitto con voluto certo da loro.
Esistono molte canzoni su questo milite ignoto, da inni musicali, a canzoni tradizionali e più moderne.
Il cantautore Claudio Lolli ne fa una canzone nel 1975, in cui immagina un ragazzo chiamato alle armi per combattere una guerra non sua, così che pochi uomini potessero avere una terra dove ne erano morti tanti. E solo uno tra tutti questi viene ricordato nella storia, senza avere nemmeno più un nome, per portare con sé tutti gli altri che hanno avuto la sua stessa sorte.
Più recente invece è la canzone di Tiziano Ferro pubblicata quest’anno, nell’ottobre 2025, che si concentra sulla perdita di identità del soldato, messo “in mostra” ma senza sapere nemmeno la sua storia. Esprime come nella società moderna ormai non si presti neppure più attenzione al passato, che ha portato tante persone ad avere il suo stesso destino, parlandone occasionalmente solo nelle giornate per onorarli, ma poi dimenticandosene subito dopo, facendoli morire una seconda volta.

LA LEGGENDA DEL PIAVE


“La leggenda del Piave” è un inno patriottico italiano scritto da E.A. Mario nel 1918, durante la Prima Guerra Mondiale. La canzone nacque in un momento cruciale del conflitto, quando l'Italia stava affrontando una delle prove più difficili della sua storia. L'invasione austro-ungarica aveva portato a una situazione di grande tensione e incertezza, ma la resistenza italiana lungo il fiume Piave rappresentò un punto di svolta.
La melodia e il testo della canzone catturano l'essenza di quel momento storico, evocando sentimenti di patriottismo, sacrificio e determinazione. Il compositore, riuscì a creare un brano che non solo rifletteva lo spirito del tempo, ma che anche ispirava e univa gli italiani nella lotta per la libertà e l'indipendenza.
Nel dopoguerra, “La leggenda del Piave” divenne un simbolo dell'identità italiana e un tributo ai caduti della Grande Guerra. La canzone è stata eseguita innumerevoli volte in occasioni ufficiali e cerimonie commemorative, e continua ad essere un importante elemento della cultura e della storia italiana.

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