di Riccardo Lamusta, Rebecca Pichierri
Come ogni anno, l'Italia celebra la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, un'occasione per ricordare il sacrificio e la vittoria dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
La data del 4 novembre segna la fine del conflitto, con la firma dell'armistizio da parte degli Austro-Ungarici, e la conclusione di un dramma che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese. Ma quali sono i libri che raccontano, celebrano o riflettono su quella vittoria e sulle sue conseguenze?
Immancabile è Alessandro Barbero con il suo "La Grande Guerra". Pubblicato per la prima volta nel 2003, il libro del noto storico offre una visione approfondita e coinvolgente del conflitto, non solo militarmente, ma anche umanamente. Barbero, con la sua penna acuta e documentata, esplora le ragioni della partecipazione dell'Italia al conflitto, la complessità delle battaglie, e la vita quotidiana dei soldati, portando alla luce il grande sacrificio che ha caratterizzato la guerra.
Paolo Mieli, nel suo libro "Fango e Gloria", non si sofferma sugli anni della guerra, esplorando maggiormente le sue ripercussioni. Il suo lavoro si concentra sul contrasto tra la glorificazione della vittoria e le difficoltà in ambito politico, sociale ed economico che l'Italia ha affrontato nel dopoguerra. L’autore con il suo lavoro celebra la determinazione di chi è rimasto.
La figura del soldato italiano, l'immagine della "vittoria" e del sacrificio sono rimaste fortemente radicate nell'immaginario collettivo del popolo italiano. La commemorazione del 4 novembre è anche un atto di riconoscimento verso coloro che hanno combattuto e sono morti per noi: il futuro del Paese.


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