Pubblicazione nata nel 2025 con il progetto POC "Curiamo le nostre scelte"-

Pubblicazione nata nel 2025 con il progetto POC "Curiamo le nostre scelte" ESPERTO: Prof. Lorenzo RUGGIERO TUTOR: Prof. Alessandro DISTRADIS

martedì 18 novembre 2025

Dal Virtuale al Reale: La Scuola Contro le Nuove Dipendenze

di Giada Pesare, Zoe Polimeno, Francesca Albano




Nell'Auditorium dell'I.I.S.S. “Del Prete Falcone”, le classi terze hanno partecipato a un incontro, presieduto dal dott. Giuseppe Turco, riguardante la prevenzione, l'educazione e la tutela dalle Nuove Dipendenze. Ad introdurre l'incontro ai numerosi alunni presenti è stata la nostra Dirigente Scolastica, Pierangela Scialpi, che ha dato il benvenuto e sottolineato l'importanza di trattare temi così rilevanti per la crescita dei giovani.
“Si pensa che certe problematiche siano lontane dalla nostra realtà.  Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il problema delle nuove dipendenze” ha affermato il Sindaco Gaetano Pichierri. Ha poi ribadito che, sebbene molte persone pensino che le dipendenze tradizionali siano ormai superate, queste non sono state sostituite, ma affiancate da nuove forme di dipendenza, come quelle legate alla tecnologia e al gioco d'azzardo online".

La voce della scuola
La Dirigente Scolastica Pierangela Scialpi ha preso la parola per spiegare l'impegno della scuola nell'affrontare tematiche così importanti. 
“La presenza di tre figure istituzionali oggi testimonia l'importanza che diamo a questa tematica. La scuola non è solo un luogo di formazione, ma un contesto in cui possiamo affrontare e prevenire situazioni difficili come quelle legate alle dipendenze" ha detto. 
Inoltre, ha sollevato la questione dell'intelligenza artificiale e del suo impatto sulla società. "L'intelligenza artificiale sta evolvendo in maniera preoccupante e la nostra scuola sta cercando di preparare gli studenti a una gestione consapevole della tecnologia".

Il dott. Giuseppe Turco: le radici delle dipendenze e le soluzioni possibili
Il Relatore ha proseguito l'intervento spiegando che le dipendenze non sono un
fenomeno nuovo, ma oggi si manifestano in modi diversi rispetto al passato. 
“Le dipendenze passano in secondo piano se non ne conosciamo le cause. L’universo, infatti, si muove intorno all’amore e alle emozioni, e se si viene a formare un vuoto emotivo per la mancanza di esse, molto spesso si cerca di colmarlo con una dipendenza. Esistono infatti sostanze chiamate neuromediatori, come la dopamina.
Il dottore Turco ha, inoltre, spiegato che, in contesti di isolamento, come quello che molti giovani vivono oggi, si rischia di diventare facilmente manipolabili. “Se non cresciamo con i giusti stimoli e senza una capacità critica adeguata, rischiamo di diventare oggetti facili da
manipolare. 
È fondamentale educare i ragazzi a osservare la natura, a vivere a contatto con il mondo reale, perché tutto quel vuoto emotivo spesso viene riempito da dipendenze. Nella società moderna l’isolamento dei ragazzi porta a alti stati di depressione, ansia e stress, che peggiorano se vengono accompagnati da una mancanza di sonno continua, fino ad arrivare al caso degli Hikikomori. Le nuove dipendenze sono create su misura per la nuova società, perché al contrario delle dipendenze “storiche” quelle moderne non sono perseguibili dalla legge, per evitare di incorrere nella violazione della privacy dell’individuo”.
La dipendenza affettiva e il rischio dell'isolamento digitale
Un altro tema trattato dal dott. Turco è stato quello dell’affetto virtuale. Secondo il medico,
molte persone, soprattutto i più giovani, sono ormai dipendenti da relazioni virtuali, che si
svolgono tramite chat. 
“Le parole 'ti voglio bene' sono facilmente dette in chat, ma dal vivo non le sappiamo più dire", ha osservato. Questo tipo di isolamento emotivo è particolarmente pericoloso perché, se non affrontato correttamente, può portare a gravi conseguenze psicologiche e a un peggioramento della qualità della vita.

Telefono e fumo: le dipendenze nelle mura scolastiche
A seguire la Dirigente Scialpi ha fatto un breve intervento parlando delle dipendenze che si nascondono nella scuola stessa, più di preciso nei bagni. Ha affermato infatti che molti alunni usano i bagni scolastici come nascondiglio per utilizzare il telefono e per fumare, atti proibiti dal regolamento. Afferma infatti che molti ragazzi sperimentano una vera e propria crisi d’astinenza se separati dal fumo per anche poco tempo.
Concordando con la Preside, il dott. Turco ha spiegato che una crisi d’astinenza è data dall'abbassamento dei livelli dei neuromediatori a cui si è abituati nella dipendenza e questo dà una sensazione di euforia e causa momenti di depressione. Ha spiegato che si può sviluppare una dipendenza anche in pochi giorni e che alcune di queste sono più accettate dalla società perché portano soldi, anche se causano gravi danni fisici. Un esempio è il fumo, molto diffuso, legale e che porta a patologie come broncospasmi, tachicardia ecc.
Le domande degli studenti: un confronto aperto
Dopo gli interventi dei relatori, è stata la volta degli studenti che, con grande partecipazione, hanno posto le loro domande. Tra i temi sollevati, uno dei più discussi è stato il ruolo delle famiglie nel prevenire le dipendenze.
Tommaso Delli Santi della 3^A Cmb ha chiesto: “Quali possono essere delle strategie per uscire da una dipendenza?”
Il dott. Turco ha risposto che la chiave per superare una dipendenza è godersi appieno la vita e valorizzare l’amicizia, l’affetto e l’amore, che sono ciò che la dipendenza cerca di sostituire.
La Dirigente Pierangela Scialpi ha poi aggiunto una frase molto importante: “Quando si esce da una dipendenza si riacquista la propria libertà”. Giacomo Campo della 3^A Art e un’alunna dell’indirizzo Socio Sanitario hanno posto domande che toccano il ruolo dei genitori nel contrastare le dipendenze. Giacomo ha chiesto: “Cosa dovrebbero fare i genitori per contrastare la dipendenza dal telefono?”; l’alunna, invece, ha sollevato un tema simile, chiedendo: “Come possiamo noi giovani uscire dalla dipendenza dal fumo se gli adulti non ci danno l’esempio?” Il dott. Turco ha risposto che i genitori devono essere meno permissivi, ma anche consapevoli che il loro comportamento influenza i figli. Tuttavia, ha sottolineato che, purtroppo, spesso manca il giusto controllo da parte degli adulti, sia nel caso delle dipendenze da sostanze che in quelle da dispositivi elettronici.
Sarah Cavallo della 3^A Cmb ha chiesto se esistano dipendenze di “serie A” e di “serie B”, sollevando il tema della gravità e della visibilità delle varie dipendenze. 
Il Dott. Turco ha risposto dicendo che tutte le dipendenze sono pericolose, ma alcune, come le droghe e l’alcol, hanno effetti fisici visibili, mentre altre, come quella da telefono o social media, sono più psicologiche. Ha poi aggiunto che tra le nuove forme di dipendenza ci sono anche quelle legate al cibo salutare o biologico, usato talvolta per ostentare uno status sociale.
Un alunno della 3^B Ssas ha chiesto se ci siano conseguenze immediate per gli adolescenti che fumano. 
L’illustre ospite ha chiarito che, sebbene non ci siano danni visibili immediatamente, il fumo porta comunque a problemi psicologici, come ansia e insicurezza, che con il tempo si traducono in complicazioni fisiche, soprattutto a livello respiratorio e cardiovascolare.
Michael D’Angela, ha poi chiesto come aiutare un amico a smettere di fumare. “Se l’amico è un fumatore occasionale, un buon supporto potrebbe aiutarlo a superare la fase di astinenza. Per chi fuma da molti anni, però, la situazione è più complessa.”
Un'altra domanda che ha suscitato interesse è arrivata da Tommaso Scagliosi della 3^A Lsa, che ha chiesto se le sigarette elettroniche siano meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali. L’esperto ha confermato che, sebbene le sigarette elettroniche presentino rischi inferiori rispetto a quelle tradizionali, sono comunque dannose, soprattutto perché la dipendenza si forma nel gesto di portare la mano alla bocca, indipendentemente dalla forma del prodotto.
Tematica seguita dall’intervento di Eleonora Pichierri, che ha esternato il suo disappunto dicendo: “Odio il fumo, mi lamento. Ragazzi, smettete di fumare!” 
Il dottore ha risposto che il fumo è una delle dipendenze più diffuse tra i giovani, e che la soluzione migliore è spesso il supporto di amici e familiari, che possono aiutare a rompere il ciclo di dipendenza.
Un altro spunto interessante è venuto da Andrea Rotondaro della 3^A Iet, che ha chiesto se l’età influisca sullo sviluppo di dipendenze. Ed è stato spiegato che, in età adulta, le persone sono generalmente più consapevoli delle proprie scelte. Tuttavia, chi ha fumato per anni è difficile che smetta, anche se la possibilità di sviluppare nuove dipendenze diminuisce con l’età. Giulia Pro della 3^A Art ha chiesto se sia facile ricadere nella dipendenza una volta superata. Il dottore ha sottolineato che dipende molto dalla persona: ogni individuo affronta il percorso di recupero in modo diverso, e non esiste una risposta univoca.
Un’interessante riflessione è venuta da un alunno della 3^Biet, che ha dichiarato: “Tutti giudicano senza sapere il perché della dipendenza.” 
Ecco la risposta: conoscendo le cause di una dipendenza, il giudizio esterno spesso non aiuta e può anzi aggravare la situazione, portando all’autolesionismo. Melissa della 3^A Cmb ha posto una domanda molto pratica: “Dopo quanto tempo i polmoni tornano puliti dopo aver smesso di fumare?” Il dott. Turco ha risposto che ci vogliono circa 20 anni perché i polmoni tornino alla normalità, ma questo dipende anche dalla durata e dall’intensità del fumo.
Infine, Francesca Albano della 3^A Cmb ha chiesto se le dipendenze affettive vengano
trattate in modo diverso dalle altre. 
“Indipendentemente dal tipo di dipendenza, il trattamento è sempre mirato a comprendere la causa, che può essere psicologica, sociale o fisica” ha detto il relatore, che ha poi concluso dicendo: “ogni dipendenza ha la sua cura, bisogna affrontarla con consapevolezza.”


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